sabato 21 novembre 2009

VIALE PAOLO ORLANDO E GLI ALBERI CHE NON CI SONO PIU'

Su segnalazione di un nostro lettore abbiamo riscontrato l'ennesimo scempio ai danni del nostro territorio: su Viale Paolo Orlando nel tratto compreso tra primo e secondo cavalcavia sono stati tagliati circa una dozzina di pini secolari. Ridotti a tronchi mozzati alti al massimo un metro offrono ai passanti un desolante spettacolo. Non se la passano meglio gli altri pini: visibilmente malati necessitano di cure urgenti.
Lo stato di totale abbandono degli alberi ed il conseguente indebolimento degli stessi ha fatto sì che qualche giorno fa un ramo si staccasse per cadere dannosamente su un'autovettura. Come precisa Paolo Raganato, l'autore della segnalazione al quale vanno i nostri ringraziamenti, il suddetto ramo risulta essere abbandonato al suolo e non ancora rimosso dal servizio giardini. Al fine di evitare ulteriori distaccamenti di porzioni di albero od addirittura il crollo di qualche pino esortiamo la giunta comunale a prendere provvedimenti concreti. E' in gioco l'immagine di Ostia, il suo verde e la nostra salute. L'uomo è figlio della Natura e senza essa è pressochè nullo. Il verde pubblico va difeso e curato. Il pino è l'albero tipico del nostro territorio e merita maggiore rispetto.

1 commento:

  1. Il rispetto del verde non puo' essere una moda, e nemmeno una scelta politica e, come sebrerebbe, laddove ci sono segnalazioni c'e' sempre qualche cosa che non va. Di recente gli spazi verde del XIII sono diventati oggetto di speculazione e appropriamento in nome di un finto ecologismo elettorale.
    Basti pensare ai famosi PVQ ; uno su tutti quello di Via Oletta; che, a quanto pare, diventera' un misto tra centro commerciale, centro benessere, ristorante e chi piu' ne ha piu' ne metta. Con buona grazie del Comitato di quartiere che si inalbera ( mai termine sara' piu' consono) solo quando vengono toccati gli alberi o i parcheggi o peggio ancora quando non c'e' spazio per i cani.
    Basta con questa ecologismo ipocrita che dura il tempo delle elezioni e riappare solo quando c'e' di mezzo un interesse economico da sottoscrivere. E' vero che il municipio fa orecchie da mercante e mai come ora, alla luce del recente cambio di attribuzioni amministrative, diventera' il vero impreditore del verde sottratto.

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